La Resilienza, ovvero l’arte di rialzarsi
In psicologia, il termine Resilienza indica la capacità di un individuo o di un sistema di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzarsi positivamente dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre.
Vengono definite resilienti le persone che, pur coinvolte in circostanze avverse, riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente gli ostacoli, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti.
Il noto pedagogista Andrea Canevaro definisce la resilienza come «la capacità non tanto di resistere alle deformazioni, quanto di capire come possano essere ripristinate le proprie condizioni di conoscenza ampia, scoprendo uno spazio al di là di quello delle invasioni, scoprendo una dimensione che renda possibile la propria struttura»
Tale capacità può essere appresa e riguarda prima di tutto la qualità degli ambienti di vita, in particolare i contesti educativi, qualora sappiano promuovere l'acquisizione di comportamenti, appunto, resilienti.
Applicato ad un intero gruppo sociale, anziché ad un singolo individuo, il concetto di resilienza va affermandosi nell'analisi dei contesti successivi a gravi catastrofi, siano esse naturali o dovute all'azione dell'uomo, come attentati terroristici o guerre.
Possiamo osservare processi economici e sociali che, in conseguenza del trauma costituito da un disastro, cessano di svilupparsi, restando in una continua instabilità e, alle volte, addirittura collassano. In altri casi, al contrario, tali sistemi sopravvivono e, anzi, proprio in conseguenza del trauma, trovano la forza e le risorse per una nuova fase di sviluppo e affermazione.
